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Il succhietto

  • Immagine del redattore: Amati Prima
    Amati Prima
  • 12 lug 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Qual è uno dei simboli più utilizzati legato alla nascita di un bebè, da regalare come ciondolo o da ricamare su lenzuola e bavaglini? Proprio lui, il succhietto! Compagno di avventure e di sonno di quasi tutti i bambini, ricordo d’infanzia nascosto nelle scatole dei ricordi dei primi anni di vita, che ruolo può avere quest’oggetto nella vita di un prematuro? E’ una buona scelta per il suo sviluppo o meglio evitarlo? Scopriamolo insieme!

IL SUCCHIETTO IN TIN

 

Il riflesso di suzione inizia nella pancia della mamma già a partire dalla 11-13 esima settimana gestazionale e continua, agevolato dal galleggiamento nel liquido amniotico e dalla mancanza di gravità, fino alla nascita con una funzione non nutritiva, ma preparatoria all’alimentazione. Quante volte abbiamo visto immagini di ecografie durante le quali il piccolino succhiava pacificamente il suo stesso dito! Quando la nascita avviene ahimè prima del termine, il succhietto assume un ruolo molto importante per lo sviluppo del neonato: non essendo più in una situazione di galleggiamento, ma all’interno di un’incubatrice e molto spesso intubato o collegato a vari sondini e rilevatori, il bimbo non è in grado di succhiare il proprio dito e quindi porgere il succhietto gli permette comunque di continuare quel processo di maturazione di tutto l’apparato oro-faringeo, aiutando lo sviluppo sia dei muscoli del cavo orale che della lingua e stimolando il processo di deglutizione, attività che il bimbo non è in grado di compiere prima della 34esima/36esim settimana. Consapevoli dell’importanza della suzione non nutritiva, i reparti di terapia intensiva neonatale hanno implementato pratiche di stimolazione della zona della bocca del bambino e sono stati studiati appositi succhietti leggeri e con lo scudo anatomico pensato per non intralciare il sondino naso gastrico o altri tubi, succhietti adatti anche ai bimbi di soli 400 gr.

 

Non solo l’aspetto dello sviluppo fisico trae beneficio da un corretto uso del succhietto, ma quest’ultimo diventa anche un presidio fondamentale nella terapia del dolore

 

Molti studi scientifici hanno infatti dimostrato che la suzione non nutritiva aiuta ad alleviare lo stress ed i momenti di sofferenza legati ai numerosi controlli ed alle manipolazioni che il piccolino deve “subire” durante la degenza. Si parla infatti di “meccanismo di pacificazione” capace di migliorare le funzioni respiratorie e gastrointestinali, di ridurre il consumo di energia diminuendo lo stress e quindi l’agitazione ed il pianto, attività che richiedono un grande sforzo fisico ai nostri piccoli prematuri.

SUCCHIETTO AL RIENTRO A CASA

 

Il tanto atteso momento del rientro a casa comporta un momento di adattamento di tutta la famiglia alla nuova situazione. Sicuramente la funzione consolatoria e riappacificatrice del succhietto può aiutare il bambino, ma anche i genitori a gestire al meglio gli inevitabili momenti di stress che accompagnano l’accudimento di qualsiasi neonato, ancora di più dei neonati e dei genitori che hanno vissuto l’esperienza della nascita prematura. Una volta rientrati a casa, consigliamo di utilizzare un succhietto piccolo, taglia 0-2 mesi, leggero e facile da tenere in bocca e con uno scudo di dimensioni ridotte, adeguate al viso del neonato, perfetto quindi per i più piccoli. Questi succhietti, che si trovano normalmente in commercio, sono di solito utilizzabili fin da 2 kg di peso, e quindi potrebbe essere che il piccolo lo abbiamo già utilizzato nell'ultimo periodo in ospedale.Una buona suzione è già un indicatore valido della capacità del bambino di alimentarsi al seno, o anche col biberon, inoltre il succhietto può aiutare il bimbo a rilassarsi e ad addormentarsi o anche alleviare i sintomi delle coliche (noi non abbiamo evidenze scientifiche su questo ma solo la pratica quotidiana. Voi?), così frequenti nei primi mesi di vita, o di altri momenti di dolore, come dimostrato da una ricerca condotta in Inghilterra ( si riferisce anche alle coliche o solamente al dolore?).

E’ dimostrato inoltre che il succhietto riduce il rischio di SIDS o morte bianca e che non interferisce con l’allattamento al seno.Anche in questo caso, è fondamentale prestare ascolto ai segnali che nostro figlio ci lancia: se il succhietto è un valido alleato per superare un momento di stanchezza, agitazione o dolore, lasciamo che il nostro bimbo si consoli. Non forziamolo ad utilizzarlo e non temiamo per lo sviluppo della sua arcata dentaria come in passato si diceva. Scegliendo il succhietto giusto, - con una forma studiata nel rispetto della naturale posizione della lingua all'interno della bocca al fine di favorirne il corretto sviluppo e di mantenere una respirazione fisiologica- ed utilizzandolo nel modo corretto, potrà essere un valido aiuto nella sua crescita … e prima o poi finirà nella scatola dei ricordi della sua infanzia e sarà ancora più prezioso se sarà di una misura piccola, testimone di tutto il percorso che ha compiuto per crescere!

 

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