La mia diretta esperienza
Il rientro a casa dopo le dimissioni è per i genitori fonte di immensa gioia ma anche di molte preoccupazioni. La permanenza in Terapia Intensiva Neonatale per un periodo più o meno lungo, ha delle ripercussioni molto forti sui genitori e sulla percezione delle proprie competenze genitoriali.
Quando si rientra in casa con il proprio bambino una serie di emozioni contrastanti fanno sorgere dubbi, paure ma anche tante domande. Sarò in grado di accudirlo? Cosa faccio se inizia a piangere? Come mi devo comportare con amici e parenti che vogliono vederlo? Queste sono solo alcune delle domande che mi vengono poste durante le visite domiciliari del servizio Home Visit. Il progetto Home Visit, promosso da Associazione Pulcino e che gestisco con la psicologa Francesca Babetto, nasce nel 2017 proprio come risposta ad un bisogno concreto di supporto per i genitori di bimbi prematuri al rientro a casa.
Come pedagogista ed educatrice neonatale mi occupo, all'interno del progetto, di svolgere consulenze educative intese come sostegno, guida ed aiuto per individuare le migliori strategie che permettano ai genitori di vivere in serenità il loro nuovo ruolo tenendo conto dell'esperienza e del vissuto in TIN.
Gli incontri a domicilio vengono strutturati secondo l'approccio Brazelton che mira a valorizzare e a sostenere le competenze del neonato e del genitore. Il mio compito è quindi quello di aiutare i genitori ad osservare il proprio bambino al di là delle possibili difficoltà, spesso fisiologiche dettate dalla prematurità, dello sviluppo psico-fisico del bambino.
Infatti i neonati parlano, tentano di comunicare il loro stato e mostrano, giorno dopo giorno, le loro nuove conquiste a mamma e papà. E’ dunque importante che alla base ci sia una relazione di fiducia e che la comunicazione genitore-bambino possa essere libera da tensioni e preoccupazioni.
Un altro punto importante delle mie visite a domicilio è quello di rispondere alle domande dei genitori relative agli aspetti pratici legati alla quotidianità. Sull’allattamento, ad esempio, seguendo le indicazioni che vengono rilasciate dall’ospedale, mi pongo in ascolto della volontà della mamma. Questo può voler dire sostenere ed incoraggiare l’allattamento al seno oppure supportare una conclusione serena per un completo passaggio al biberon.
Altri aspetti su cui si concentrato i dubbi e le domande dei genitori riguardano il sonno del bambino. Partendo dalle linee guida relative al "sonno sicuro" fornisco consigli pratici su come gestire la fase dell’addormentamento e i risvegli notturni favorendo da una parte una risposta ai bisogni del bambino e dall’altra, tenendo conto della necessità dei genitori, di riposare e recuperare le energie.
Un argomento su cui spesso ricevo domande riguarda lo svezzamento. Questa tematica mi permette di sottolineare come solo attraverso l’osservazione è possibile capire se il bambino è pronto a ricevere cibi diversi dal latte. Lo svezzamento, o alimentazione complementare, infatti è strettamente legata allo sviluppo psico-fisico pertanto solo se il bambino ha raggiunto determinate tappe (stare seduto tenendo il capo ben dritto, essere interessato al cibo, aver perso il riflesso di estrusione della lingua) allora è possibile provare a sperimentare nuove consistenze.
In questi anni di incontri a domicilio ho sempre, dunque, privilegiato uno strumento indispensabile nel mio lavoro: l’ascolto. Attraverso l'ascolto infatti è possibile gettare le basi per costruire una relazione di fiducia tra professionista-genitori che permette di accoglie le domande, i dubbi e le perplessità dei genitori ma al contempo restituisce un accompagnamento mirato per la specifica realtà familiare. Capita spesso che le mamme abbiano una particolare reticenza ad esprimere i loro dubbi più profondi, pensando che ciò possa minare la propria capacità genitoriale, pensando di apparire poco “materne,” ed eseguono alla lettera quando suggerito o consigliato. La vera utilità del mio apporto è proprio quella di stimolare un reale e spontaneo rapporto genitore-figlio e una sincera relazione con noi professionisti, per primi consapevoli della mancanza di un spontaneo e fisiologico inizio del legame genitoriale, all’interno della quale è possibile ricercare soluzioni e modalità più consone alla famiglie e all’ambiente.
Dott.ssa Cinzia Caltabiano
Pedagogista - Educatrice Prenatale e Neonatale
cel. 3703282962 (Whatsapp - Telegram)
Comments